Degustazione: Solaia 2004 Antinori
di Luigi Salvo

E' particolarmente interessante il Solaia 2004, il Supertuscan della famiglia Antinori nato 1978 dall'omonimo vigneto di circa dieci ettari esposto a sud-ovest tra i 350 e i 400 metri s.l.m. su un suolo roccioso calcareo e di alberese, situato a Santa Cristina, contiguo al vigneto Tignanello, nella zona di Mercatale Val di Pesa nel Chianti Classico.  La composizione iniziale delle uve prevedeva 80% di Cabernet Sauvignon e 20% di Cabernet Franc. Dal 1982 è stato introdotto un 20% di Sangiovese e sono state fatte alcune correzioni nel rapporto tra Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.             

Nell'annata 2004, a seguito di un autunno molto piovoso e di un inverno caratterizzato da temperature rigide e da precipitazioni consistenti e ripetute, si è verificato un ritardo nel germogliamento di circa 10-15 giorno rispetto alle medie. Durante la fase di fioritura-allegagione le precipitazioni sono state frequenti e le temperature piuttosto fresche; lo sviluppo vegetativo è stato buono ma ha mantenuto il ritardo iniziale fino alla fase di invaiatura e maturazione. La raccolta è avvenuta con un paio di settimane di ritardo rispetto alla media degli anni precedenti ed è stata caratterizzata da precipitazione piovose abbastanza frequenti e consistenti. A differenza della vendemmia 2003, contraddistinta da alte temperature e da un clima siccitoso, la vendemmia 2004 si ricorda per temperature fresche e precipitazioni piovose. La temperatura di fermentazione è stata incrementata di un paio di gradi al giorno, partendo da 22°C fino a raggiungere i 30°C. I vini, svinati a secco, sono stati introdotti in barriques nuove di rovere francese, dove hanno portato a termine la fermentazione malolattica entro la fine dell’anno. Assemblati sono rimasti in barriques per altri 12 mesi e travasati all’aria tre volte, cui fa seguito un affinamento in bottiglia.                                      

Nel versarlo nel bicchiere scorre con nettezza di spessore, ed alla vista è lucente e dal bel rosso rubino. Il naso mi piace particolarmente, apre con intenso frutto di more e ciliegie nere, seguite da note di menta, liquirizia, tabacco, cioccolato fondente, sentori ancora giovani ma ben equilibrati. In bocca forse non all'altezza del naso, è d'intensità e calore, le note di freschezza e mineralità sono preponderanti con un tannino, sebbene "presente", elegante, la morbidezza del vino è tutta in divenire, ma è già piacevole, in un  finale lungo di frutto e note balsamiche.

Luigi Salvo