Ho accolto con gran piacere l'invito da parte dell'A.I.S. Puglia,
che come degustatore ufficiale mi ha chiamato a condurre un'
importante degustazione guidata di sei Nero D'avola in purezza. Ho
elaborato la scelta dei vini in degustazione di concerto con
il vicepresidente A.I.S. Puglia Giacomo Arcieri, l'ideatrice della
serata l'amica sommelier Malinda Sassù ed i forumisti di
sommelier.it, vini di
diversi territori, con storie completamente diverse tra loro.
Il Nero D'Avola è il vitigno principe siciliano, parlare genericamente delle caratteristiche
di un vino in purezza ottenuto da questo vitigno non è cosa facile,
perché a seconda della zona di produzione, il vitigno acquisita dal
territorio caratteristiche singolari ed uniche. E' altresì
importante come è coltivato e anche l'età delle vigne dalle quali
proviene l'uva. Genericamente è riscontrabile una differenza di
carattere fra i Nero D'avola prodotti nella parte occidentale,
centrale ed orientale dell'Isola: i primi risultano quasi sempre
più concentrati,spigolosi e d'impatto violento in bocca, con a
volte note minerali metalliche, quelli coltivati nell'Agrigentino
generalmente sentori di frutta rossa marcata, nella zona orientale
della Sicilia, invece, risultano caratterizzati da grande finezza,
con spiccati sentori di frutta secca. Ecco la degustazione di sei
grandi Nero D'Avola in purezza, provenienti da zone diverse della
Sicilia
DON ANTONIO 2003 MORGANTE
Ci troviamo a Grotte in provincia d'Agrigento, 30 ettari vitati in
un territorio collinare ad un'altitudine tra i 350 e i 550 metri
s.l.m., con clima tipicamente mediterraneo, passando dai terreni
argillosi-calcarei di medio impasto ai terreni calcareo-marnosi, per
mia esperienza il Nero D'Avola da questi ultimi generalmente si
presenta più colorato e più concentrato.
Versato nel bicchiere si presenta dal colore rosso rubino denso con
lievi sfumature porpora, roteandolo il liquido lascia una patina
colorata e densa, al naso è di buona intensità, con frutta rossa e
spezie evidenti, in particolare marasca e ciliegia, prugna carnosa,
bellissimo il sottofondo di fiori passiti, tabacco, liquirizia,
pepe.
Al gusto dispiega la sua morbidezza, piacevoli tannini sono solidi
ma raffinati. La bocca è piena di frutta matura dolce, di note
speziate di liquirizia, di cacao e balsamiche. E' un vino ricco e
persistente, morbido ma sostenuto abilmente da una buona spalla
acida. Già molto intrigante, è assolutamente giovane e ancora non
ha espresso tutte le sue potenzialità, la mano è di Riccardo
Cotarella.
SAGANA 2003 CUSUMANO
Origina da un vigneto esteso per 20 ettari, a Butera (CL) epoca
d'impianto 1991, chiacchierando con l'agronomo aziendale Alberto
Pansecchi, mi descrive con dovizia di particolari il suolo del
Sagana: composto da terreni bianchi, rocce sedimentarie, i Trubi,
che si trovano in zone emerse dal mare come la Sicilia, questo
terreno riesce a dare al Nero D'Avola un profumo particolare, è un
terreno sciolto, fine, "farina", limosa, poco drenante è
molto bianco ed ha la caratteristica di non scaldare troppo
l'apparato radicale.
Di colore rosso rubino cupo con note circolari porpora, ha una bella
consistenza. Il naso è fine, con note vegetali, floreali di rosa,
intensi frutti rossi maturi, mora, amarena, marasca e delicate
sensazioni balsamiche, minerali, legno tostato-vanigliato. Al gusto
mostra i tannini ben presenti, ancora un po'acerbi, buona vena
acida, l'equilibrio è ancora da perfezionarsi. I frutti rossi al
naso ed in bocca prevalgono su tutto, e ciò è dovuto al tipo di
terreno, ha bisogno di maturare per esprimersi al meglio.
HARMONIUM 2002 FIRRIATO
Nel cuore della provincia più vitata d'Italia Trapani, nasce
l'Harmonium, dai vigneti Soria e Guarini, lo staff d'enologi che lo
crea comprende australiani, californiani e neozelandesi coordinati
dal tecnico marsalese Giuseppe Pellegrino. Il terreno da cui deriva
è fondamentalmente argilloso compatto, tutti i Nero D'Avola che ho
bevuto provenienti da terreni con simili caratteristiche, tendono ad
esprimere grande concentrazione e corposità, ed un impatto al naso
della frutta violento e deciso.
Mentre lo si versa nel bicchiere già esprime la sua consistenza, il
colore è un rubino inchiostro,
Il naso esprime sentori intensi di frutta rossa matura, sotto
spirito, mora, amarena, mirtillo, ciliegia, prugna, oltre ad intensi
sentori di vaniglia e spezie. In bocca è potente ed opulento, il
grande apporto alcolico e la consistente morbidezza del vino
riescono a fare da bilancino ad un'importante vena tannica ed ad una
freschezza che non riesce del tutto a snellire la beva. Il finale è
molto persistente con lunghi ricordi di mora, marasca e prugna. E'
un vino moderno dal gusto marcatamente più internazionale,
privilegia i grandi sapori del frutto rispetto agli aromi di
particolare complessità, è figlio dei suoi padri.
VRUCARA 2002 FEUDO MONTONI
Il Vrucara è un cru, proviene da 5 ettari, il migliore lotto
dell'azienda, località Cammarata (Ag),ad un'altitudine che va da
400 mt. a 680 mt. s.l.m, i vigneti hanno circa 45 anni, il terreno
ha caratteristiche morfologiche con tessitura di medio impasto
sabbiosa ed argillosa.
Il vigneto si avvale di marze derivanti da piantagioni di Nero D'Avola
aziendali storiche, apprendo la storia di questo clone di Nero D'Avola,
chiacchierando a fondo con l'amico Fabio Sireci, lo definisce clone
inclonato, si tratta di piante selvatiche innestate con marze
antiche, la particolarità di Feudo Montoni è che attorno ad esso
non c'è altra vite per un raggio di 15 km, si è creata
naturalmente una camera sterile, il clone Feudo Montoni ha avuto la
possibilità di rimanere unico e non andare in ibridazione genetica
durante l'allegagione, tutto il terreno seminativo attorno lo ha
protetto.
Colpisce il suo colore rosso rubino compatto e ricco d'estratto,
alle pareti del bicchiere mostra bella consistenza, sentori al naso
di frutto di sottobosco, ribes e ciliegia sottospirito, petali di
rosa essiccate, associati a fini richiami speziati di pepe, note di
vaniglia,liquirizia e cioccolato. L'entrata in bocca evidenzia un
bel calore, si mostra morbido ,vellutato, con note burrose, buona
struttura e buona persistenza aromatica intensa, eleganti i tannini
morbidi. Un Nero D'Avola equilibrato,si differenzia per la sua
tipicità, ha sicuramente tanta vita davanti a sè.
SANTA CECILIA 2001 PLANETA
Prodotto nella cantina di Noto tenuta Buonivini (SR), 250 mt s.l.m.,
il microclima decisamente caldo ed asciutto, il terreno è molto
calcareo, tessitura fine con frazione argillosa di colore chiaro.
Primo dei Nero D'Avola di nuova concezione è figlio della
grand'esperienza dell'enologo Carlo Corino.
Bel rubino intenso, forma rilevanti lacrime d'alcol e glicerina
sulle pareti del bicchiere, si apre con sentori di frutta rossa
matura mirtillo, mora, prugna secca, con ricordi di carruba e
caramello, note speziate molto morbide, quasi burrose di vaniglia e
liquirizia, su un letto appena tostato. Calore e morbidezza
pervadono la bocca, più persistente che intenso, lascia sensazioni
fruttate dolci, speziate e balsamiche. I bei tannini fini, ma ancora
non ancora non rotondi, cercano di frenare la potenza del frutto,
che è accompagnato da un'intensa nota minerale.
NERO BUFALEFFJ 2001 GULFI
Origina da un vigneto di 2,5 ettari, d'antico impianto. L'Azienda
Agricola Gulfi ha acquisito tra il 1996 e il 2001 cinque vigneti di
Nero D'Avola tra i migliori cru per questa varietà: Archi (Nerojbleo,
Rossojbleo) Maccari (Neromaccarj) Baroni (NeroBaronj), San Lorenzo (Nerosanlorenzj
e (Nerobufalefj) Bufaleffj, coltivati su terreni sabbioso/calcarei
ricchi in argille ferrose dell'Elorino Val di Noto. Nel vigneto
Bufaleffj in particolare, alla roccia madre calcarea si alternano
sabbie nere ferrose, sabbie rosse e sabbie grigio chiare ricche in
elementi minerali d'origine vulcanica. Interessante e lodevole il
recupero di vigne vecchissime il cui germoplasma rischiava di andare
perduto, grazie alla consulenza dell'enologo siciliano Salvo Foti e
di Pierre-Marie Guillaume, celebre vivaista di Borgogna, è stato
possibile riportarle in produzione.
Versandolo mostra un bel rosso rubino impenetrabile ed ottima
consistenza, al naso suadenti note floreali di fascino, sentori di
frutti rossi, in particolare, mora, ciliegia, prugna, mature, con
note speziate fini, quali la noce moscata, il pepe nero, il
cioccolato,la vaniglia, la cannela, la liquirizia e avvolgenti note
minerali.
In bocca è setoso, meno imponente di altri, ma più equilibrato, la
sua morbidezza è bilanciata dall'acidità e da una sottile
filigrana salina.
Splendida la cornice della serata, villa degli Arcieri. Mi auguro di avere trasmesso
compiutamente a tutti gli intervenuti, l'importanza di questo vitigno nel panorama enologico nazionale ed
internazionale, straordinario il viaggio organolettico che abbiamo
compiuto attraverso
questi vini, dalla potenza e l'opulenza, fino ad arrivare alle
setosità e la delicata suadenza, alla fine in degustazione sono emersi il Vrucara ed
il Bufaleffj, vini di stoffa superiore, espressione del perfetto
equilibrio tra territorio e vitigno. L'amica sommelier Linda Cimino ha perfettamente
esposto abbinamento ideale per ogni vino.
Luigi Salvo
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