SASSICAIA 1985 ESPERIENZA SENSORIALE
a cura di Luigi Salvo 

In campo vinicolo poche sono le certezze, la più evidente per quanto mi riguarda è senza dubbio che il Sassicaia 1985 è uno tra i più grandi vini, da qualunque parte del mondo provengano, che io abbia mai assaggiato 

Quest'annata è molto vicina alla perfezione; può incredibilmente arrivare a  totalizzare l'impossibile punteggio di tre cifre. Immenso e di spettacolare colore granato intenso , mostra una concentrazione stratosferica, si dona  nel contempo elegante, sprigiona fortissimo aroma di ribes, minerali, liquirizia e rovere novello, malgrado i quasi "venti" anni. Lo stupendo grado di concentrazione,  la favolosa armonia, la sua  composizione, tutto l'insieme permette di ottenere in bocca un risultato "da paura", tanto da avere una P.A.I. che mi è sembrata di oltre trenta secondi. Un esperienza sensoriale difficilmente comparabile, oltre che una grande emozione degustare una bottiglia praticamente introvabile, e se lo è,  a cifre stratosferiche.

 

                

                                                  

L'annata migliore che ho avuto modo di degustare dopo questa del 1985 è quella del 1990. Di grande corpo, con una fantastica concentrazione,  ricco di tannino finissimo e dolce, possiede un'acidità abbastanza bassa ed una giusta sapidità, un vino che tranquillamente poteva restare in cantina per un'altra decina di anni.

L'annata la 2001si è confermata all'altezza delle previsioni, non ho ancora avuto l'opportunità di degustarla, ma leggo  che i premi già fioccano da ogni parte, italiana e straniera, anche francese,  il che è quanto dire.  Nell'anno 2001 il clima è stato particolarmente favorevole, con pochissime piogge durante l’estate. Le temperature, sono state simili a quelle del 2000, si sono quindi mantenute al di sopra della media stagionale favorendo così una precoce e perfetta maturazione dell’uva. La vendemmia è iniziata durante la prima decade di Settembre, Il fatto che sia avvenuta una maturazione precoce  dell’uva ha portato  numerosi vantaggi, una perfetta  polimerizzazione polifenolica, l’arrotondamento dei tannini, l’evoluzione dell’acido malico e un gran ricchezza del contenuto zuccherino. Come da sempre, anche per l'annata 200,1 inizierà il "tiro incrociato sul mito" da parte della critica dissacratrice, ma il tempo gli darà sicuramente ancora una volta ragione.

Ecco i dati analitici:

Gradazione alcolica: 13,5 %
Acidità totale: 5,2 g/litro espressi in acido tartarico
pH: 3,75
Estratto secco: superiore ai 31 grammi/litro.
Polifenoli totali: 2,8 grammi per litro espressi in acido gallico

Luigi Salvo